giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Le statistiche di Champions League – La Roma e le squadre portoghesi

Roma-Sporting Lisbona è match che rappresenta un doppio esordio: quello della Roma contro i Leoni biancoverdi e al tempo stesso contro una squadra lusitana nella massima competizione europea.

Non frequenti i contatti giallorossi con il calcio portoghese, ma comunque significativi avendo già incontrato nell’ordine Belenenses, Porto, Benfica per due volte, Vitoria Setubal e Boavista, tutti scontri ad eliminazione diretta ed ecco l’altra novità di questo incontro che invece, come sappiamo, si svolge nell’ambito del Girone F della prima fase di Champions League.

Il primo contatto romanista con il calcio portoghese, allora monopolizzato dal grande Benfica di Eusebio, avviene in quella che allora veniva chiamata “Coppa delle Fiere”. Negli Ottavi di Finale dell’edizione 63/64 la squadra giallorossa, allenata da Luis Mirò Duarte, tecnico spagnolo assolutamente sconosciuto in Italia ma che in patria aveva allenato fra le altre Valencia, Siviglia e Barcellona, oltre alla Nazionale Spagnola e alla selezione Olimpica, subentrato da poche settimane ad Alfredo Foni, incontra il Belenenses, la terza squadra di Lisbona dopo Benfica e Sporting. Dopo una stentata

vittoria per 2-1 nella gara di andata grazie alle reti del tedesco Schutz, autorete di Perez e lo stesso Perez per i biancoblù, la Roma espugna l'”Estadio do Restelo” 0-1, rete di un giovane prodotto del vivaio giallorosso, Giancarlo De Sisti.

Passano ben 18 anni prima che una squadra lusitana incroci i giallorossi. Siamo in piena “Era Viola” e la Roma ha vinto la sua seconda Coppa Italia consecutiva nella stagione 80/81, guadagnando il diritto a disputare la Coppa delle Coppe. Un sorteggio non favorevole mette di fronte Porto e Roma. “Os Dragoes” presentano una squadra di tutto rispetto, con molti nazionali portoghesi e con il numero 10 Jaime Pacheco che ritroveremo nel 2000 in panchina con il Boavista nel doppio confronto di Coppa Uefa e s’impongono 2-0 con reti di Walsh al 41° e Costa al 46°. Nella gara di ritorno del 4/11/1981, malgrado una gara arrembante non si schioda lo 0-0 iniziale e la Roma viene eliminata. La vera curiosità di questo doppio confronto è data dalla maglia indossata dalla Roma nel doppio confronto, un modello unico che mai più verrà utilizzato. Una maglia rosso fuoco con quattro righe gialle sulla manica e che coloro che hanno fatto visita alla mostra degli 80 anni di storia romanista, hanno potuto ammirare da vicino.

Per la cronaca diciamo che il Porto sarà eliminato ai quarti di finale dallo Standard Liegi che poi perderà la Finale al Nou Camp di Barcellona contro gli “Azulgrana”.

In quella stessa stagione 81/82 per la prima volta nella storia una squadra svedese aveva vinto una Coppa Europea. Era accaduto all’I.F.K.Goteborg di Hysen e Stromberg allenato da un giovane tecnico considerato tra i migliori del continente: Sven Goran Eriksson.

Il Benfica non si lascia sfuggire l’occasione di ingaggiarlo e, nella stagione 82/83, ce lo ritroviamo da avversario nei Quarti di Finale di Coppa Uefa, in una settimana cruciale della stagione giallorossa che prevede in cartellone mercoledì 2 marzo l’andata dei quarti con i biancorossi e domenica 6 marzo la gara decisiva per lo scudetto contro la Juventus. E come sappiamo sarà una settimana di passione. Mercoledì una Roma molto appannata cede in casa 1-2 ai portoghesi con la beffa di una duplice autorete di Vierchowod ed Ancelotti cui risponde soltanto Di Bartolomei su calcio di rigore. Tutti restano ammirati dal gioco messo in mostra dal Benefica e dalla “zona veloce” del giovane Eriksson che imbriglia l’esperto Maestro Liedholm. Tutt’altra storia nella gara di ritorno che la Roma affronta con grande libertà mentale, non avendo nulla da perdere. Tante le occasioni per i giallorossi che vanno però in svantaggio per una rete di Filipovic. Pareggerà nella ripresa Paulo Roberto Falcao, poi l’arbitro ungherese Palotai sorvolerà su un evidente calcio di rigore in favore dei giallorossi e, alla fine, passeranno i portoghesi con due mezzi tiri in 180 minuti. Perderanno la finale contro l’Anderlecht di Enzo Scifo, mentre la Roma volerà verso il suo secondo scudetto della storia.

La vendetta sportiva si consuma nella Coppa Uefa 90/91, quella di Ottavio Bianchi e della finale persa con l’Inter, quella della morte di Dino Viola e della vittoria in Coppa Italia.

In quel periodo la Roma era solita pescare al primo turno sempre delle squadre denominate dall’Uefa teste di serie. Beffardo il sorteggio che ci pone di nuovo di fronte il Benfica.

I portoghesi si presentano forti di una squadra molto buona, con diversi nazionali brasiliani, tra cui Ricardo Gomes ed il centrocampista Valdo. La Roma ha un’ottima intelaiatura che fa ben sperare per una stagione post Italia 90 molto interessante. Dopo un minuto della gara d’andata Andrea Carnevale, con un tocco da pochi passi, ci porta in vantaggio. Di quella sera ricordiamo soprattutto le tantissime occasioni da gol per i portoghesi. La Roma porta a casa l’ 1-0 soprattutto grazie alla serata di grandissimo livello di un giovane portiere di grandissimo futuro: Angelo Peruzzi.

Incredibile un suo intervento sul brasiliano Valdo nella ripresa, dopo una prima respinta ed un colpo di testa per il quale i nostri avversari stavano già esultando. Per il ritorno allo “Estadio da Luz” ci si aspetta l’inferno, ma la Roma congela il gioco e, su splendido contropiede di Rudy Voeller, Giannini insacca su corta respinta del portiere. E’ il gol qualificazione, il secondo di una serie che ci porterà in finale contro l’Inter di Trapattoni che vincerà la Coppa Uefa in una serata comunque splendidamente romanista.

Ancora in Coppa Uefa e ancora al primo turno il sorteggio ci riserva una squadra dal passato interessante, il Vitoria Setubal. E’ la prima Roma di Fabio Capello ed i portoghesi sono sommersi da una valanga di reti all’Olimpico. Finisce infatti 7-0 con reti di Alenichev, autore di una tripletta, Aldair, Montella, Marcos Assuncao, Delvecchio. Nella gara di ritorno perderemo 1-0, ma è sconfitta ininfluente.

L’ultimo confronto risale alla stagione 2000/2001 e, sempre in Coppa Uefa, troviamo la squadra con la maglia più curiosa del Portogallo, il Boavista, noto nel mondo per la sua maglia a scacchiera.

E’ il secondo turno di Coppa Uefa e la Roma s’impone all’andata allo “Estadio do Bessa” con lo scarto minimo 0-1, rete di Montella propiziata da una papera colossale del portiere portoghese.

La gara di ritorno è tutt’altro che una formalità; Jaime Pacheco dispone molto bene la sua squadra in campo e, malgrado il repentino vantaggio di Nakata dopo il pareggio di Silva ad inizio ripresa, la Roma giochicchia e rischia la beffa nel finale. Si passa il turno, ma con troppo affanno..

Siamo dunque avanti 4-2 nei confronti ad eliminazione diretta contro le squadre portoghesi, avversari che da sempre abbiamo sofferto per il loro modo di giocare.

Prossimo capitolo martedì 23 ottobre 2007 ore 20.45 Stadio Olimpico, Roma-Sporting Lisbona.