mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


da ilmessaggero.it

Mazzette, vigili e favori. Aperta una doppia inchiesta a piazzale Clodio su alcuni vigili urbani che avrebbero consigliato o imposto il pagamento di tangenti, in cambio della promessa di chiudere un occhio su eventuali irregolarità trovate nelle attività di alcuni commercianti. Chiedevano in cambio piccole cose, dalla spesa gratis a qualche centinaio di euro. La procura ha chiesto le indagini per i vari episodi e ha sollecitato il rinvio a giudizio per un vigile che in centro, spalleggiato da un funzionario della Asl (pure lui finito sotto inchiesta), avrebbe chiesto a una serie di negozianti 250 euro per «chiudere un occhio». «Posso far finta di non vedere – era la premessa – Ma, sa, così mi espongo. Però con 250 euro potremmo lasciar cadere la questione, tenendo calma anche la Asl». La concussione veniva proposta così. E ora, in Campidoglio, è stato aperto un procedimento per far scattare la sospensione dal servizio dell’agente municipale «dalla mazzetta a tasso fisso».

I CONTROLLI
Il pm Attilio Pisani, invece, ha chiesto il rinvio a giudizio per un altro vigile che avrebbe adottato un metodo analogo a quello del collega accontentandosi però di fare la «spesa gratis» dagli ambulanti, in zona Anagnina. Paolo Mauro, 45 anni, del X gruppo, essendo addetto ai controlli del settore commercio nel quartiere Tuscolano, avrebbe preso l’abitudine di prelevare a suo piacimento merce dai banchi del terminal della metro, minacciando gli ambulanti di ritorsioni a suon di verbali e sequestri. Un vizietto che a fine novembre gli era già costato l’arresto in flagranza di reato, disposto dal pm Stefano Pesci. Ma che non è servito a fargli perdere l’abitudine. Era stato un ambulante bengalese del mercatino di Anagnina a denunciarlo. E ora il magistrato ha chiuso le indagini sollecitando per il vigile la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di concussione.
Prima di finire sotto inchiesta su di Mauro, pare, non ci fossero ombre: era stimato nel quartiere e ritenuto un lavoratore dai modi gentili, che in passato si era schierato contro i colleghi indagati per aver taglieggiato i commercianti. Il giorno del suo arresto, il 23 novembre scorso, in una nota dalla stessa Polizia Roma Capitale, l’allora comandante generale del Corpo, Carlo Buttarelli, aveva espresso apprezzamenti: «Il Corpo, con questa operazione, ha fatto autonomamente pulizia al proprio interno».

I PERMESSI FALSI
In procura, oltre al filone più noto che vede come vittime i fratelli Bernabei, sono anche altre le indagini avviate. E tra queste il caso di Claudio Coppola, l’ex comandante del II gruppo, accusato di aver intascato dalle 200 alle 400 euro in cambio di permessi per la Ztl falsi. Il pm Laura Condemi, che ha iscritto nel registro degli indagati il funzionario e una decina di negozianti, ha appena chiesto la proroga delle indagini che potrebbero portare presto a ulteriori sviluppi.