giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


Da quasi quattro anni gli ultras parigini sono esiliati dal “Parco dei Principi”. Società e Ministero dell’Interno hanno attuato una politica liberticida e dichiaratamente anticostituzionale per interdire l’accesso ai vecchi abbonati delle curve. Anche coloro i quali non sono attualmente soggetti a diffide o particolari restrizioni. Negli ultimi tempi tuttavia qualcosa sembra muoversi e persino il corrispondente del nostro Garante per la Privacy, a seguito di continue segnalazioni da parte di giornali e semplici cittadini, si è mosso contro la società parigina. Di seguito riportiamo il comunicato integrale apparso sul sito del CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés).
Il presidente del CNIL ha adottato il 19 Agosto 2013 una messa in mora nei confronti della società Paris Saint-Germain. Essa fa seguito a una procedura di controllo avviata dal CNIL in seguito a numerose denunce circa la creazione di una lista d’esclusione di tifosi del PSG. Tutti i documenti relativi alla medesima devono essere sottoposti alla preventiva autorizzazione del CNIL, tenuto conto delle conseguenze che essi comportano sui diritti e la libertà delle persone. Il PSG non può dunque mettere in opera un simile trattamento se prima non ha ricevuto il placet da parte del CNIL, come fatto invece in questo caso. Il CNIL invita il PSG ad interrompere le comunicazioni al PARIS HANDBALL relative ai tifosi esclusi dall’ambiente calcistico.
Dall’Agosto del 2012 l’attenzione del CNIL è stata richiamata da numerosi articoli della stampa oltre che per la ricezione di una cinquantina di lettere di protesta circa la supposta creazione di una lista d’esclusione da parte del PSG nei confronti dei suoi tifosi di calcio.
Queste differenti fonti rimproveravano al PSG di aver dato vita ad una vera e propria “lista nera” al di fuori della legge prevista in questi casi, vale a dire le interdizioni dagli stadi regolate dalle autorità amministrative e giudiziarie.
Nel mese di Novembre del 2012 il CNIL ha effettuato dei controlli nei locali della società Paris Saint-Germain. Questi controlli hanno rilevato l’esistenza di due sistemi di esclusione dei tifosi durante le gare giocate dal PSG.
Il primo si fonda sulle interdizioni da stadio (IDS) decretate dalle autorità competenti. Chiunque acquisti un biglietto si vede rifiutare l’ingresso nel perimetro dello stadio se sottoposto a diffida.
La seconda è un sistema d’esclusione di persone indesiderate, considerati dal PSG come aventi comportamenti non conformi ai valori del club durante gli incontri di calcio e pallamano.
Nessuno di questi due sistemi d’esclusione poteva essere messo legalmente in atto se non con la preventiva approvazione del CNIL. In particolar modo nel secondo sistema, non previsto da alcuna disposizione legale, il PSG avrebbe dovuto depositare una domanda di autorizzazione dimostrando chiaramente che il dispositivo si fonda su dei criteri determinati, espliciti e legittimi.
L’assenza di questa domanda di autorizzazione non ha permesso al CNIL di assicurarsi che questi documenti rispettino i dettami di fondo stabiliti dalla legge “informatique et libertés”.
Il PSG comunica alla società PSG HANDBALL i nominativi delle due liste affinché quest’ultima possa escluderli dai propri incontri. Questa operazione si svolge totalmente al di fuori della legalità e senza rispettare la privacy dei dati riguardanti le persone escluse dalla sfera calcistica.
L’insieme di queste mancanze ha portato il CNIL a mettere in mora il PSG con l’obbligo di procedere all’adeguata richiesta di autorizzazione affinché possano essere esaminate le condizioni per la legittima esistenza di queste due liste d’esclusione. La messa in mora inoltre obbliga il PSG a non comunicare più al PARIS HANDBALL dati relativi alle interdizioni da stadio inerenti al calcio e alle persone giudicate “indesiderate” dal PSG FOOTBALL.
Il CNIL ha deciso di rendere pubblica questa messa in mora per la gravità delle mancanze constatate e per le numerose proteste ricevute.
Occorre ricordare agli organismi, in particolar modo a quelli sportivi, che i trattamenti d’esclusione sono sottoposti all’autorizzazione preventiva del CNIL e non possono essere messi in atto se non nel rispetto della legge “informatique et libertés”.
Il CNIL ricorda che questa messa in mora non è una sanzione. Infatti nessun seguito sarà dato a tale procedura se il Paris Saint-Germain si atterrà alla legge secondo gli ordini impartiti. In questo caso la chiusura della procedura sarà oggetto di un’identica pubblicità.
[Fonte: CNIL]
Traduzione: Simone Meloni

Per Corederoma
Paolo Nasuto