domenica, Settembre 22, 2024 Anno XXI


Rispondono di rapina in concorso i tifosi della Nocerina protagonisti dell’assalto all’autobus degli ultras del Frosinone, con il fascicolo agli atti della procura di Nocera Inferiore e le indagini svolte dalla polizia stradale di Caserta.
L’informativa sulla vicenda racconta di un vero e proprio agguato, con tre autovetture di tifosi “molossi” che hanno pedinato il mezzo dei tifosi avversari fino all’autogrill Angiona Est, dove è scattato l’assalto. Mentre i tifosi laziali erano all’interno della struttura di ristoro, i nocerini incappucciati hanno eseguito il raid, sfogandosi contro l’autista del mezzo rimasto ad aspettare a bordo, portando via effetti personali, svariati valori e soprattutto lo striscione della tifoseria, una sorta di trofeo di guerra.
La delusione per lo smacco di una sconfitta in casa, evidentemente, non ha fatto ragionare il gruppo di tifosi della nocerina Calcio, alle prese con una missione punitiva portata avanti fino in fondo, coi protagonisti incuranti delle conseguenze, della pessima figura e delle indagini penali ora in pieno svolgimento.
Sulla questione sono al lavoro i poliziotti della stradale di Caserta, che hanno raccolto le deposizioni dei numerosi testimoni e il racconto dell’autista aggredito, mettendo insieme le denunce, con l’altro fronte portato avanti in queste ore dagli uomini della polizia di stato del commissariato di Nocera Inferiore, guidato dal vicequestore aggiunto Giuseppe Marziano. Il lavoro di ricostruzione e identificazione prosegue febbrile, visto che prima dell’assalto all’autogrill i tifosi rossoneri avevano provato due volte a consumare aggressioni violente nei confronti dei rivali, con appostamenti da guerriglia urbana per individuare i punti scoperti dove attaccare al passaggio dell’odiato autobus della tifoseria del Frosinone.
Un’altra denuncia, presentata a Nocera Inferiore, riporta l’assalto alla privata abitazione di una donna residente in un parco residenziale in via Firenze, a Nocera. La donna aveva semplicemente osato chiedere cosa stessero facendo i tifosi, fermi ad aspettare i loro bersagli. A tale domanda, gli ultras avevano reagito lanciando pietre in modo fitto e violento, fino a spaccare i vetri delle finestre di casa della donna. Un’altra base di guerra, fermata dai controlli della polizia, era in via Roma, località Santa Maria Maggiore, con quaranta ultras rossoneri armati di bottiglie e pietre.
I poliziotti lavorano sulle immagini video registrate lungo il tragitto dell’odio, dove le tre auto di nocerini hanno pedinato l’autobus dei suppoter del Frosinone, da Cava per il raccordo di Salerno fino al casello di San Severino. Nonostante i cappucci, gli investigatori stanno ricostruendo le identità degli ultras.
Alfonso T. Guerritore
[Fonte: La Città]

Per Corederoma
Paolo Nasuto