martedì, Settembre 24, 2024 Anno XXI


“E so che non è una fantasia, non è stata una follia, quella stella la vedi
anche tu”. Re Mira, l’ottavo re, il ragazzo dai piedi d’oro, nato nella ex-
Jugoslavia e fuggito da una delle guerre etniche più brutte di sempre ha
coronato la settimana più bella (calcisticamente parlando) della sua giovane
carriera. Il ragazzino che si comporta da vecchio. Lui che ha pianto dopo aver
fatto qualificare la sua Bosnia ai Mondiali e che ieri ha gioito come un bimbo
sotto la Nord prima e sotto la Sud poi. Regalando con una doppietta il primato
alla sua Roma contro il Napoli di Re Diego. Il primo è stato un arcobaleno, il
secondo uno scaccia-incubi perché arrivato al 71’…. Enjoy the silence. Re Mira
(lem) che per una notte ha fatto il Maradona sotto gli occhi di Maradona,
poesia infinta. In mezzo c’è stato il tutto. Dall’infortunio di Totti al palo
di Insigne, passando per una superparata di coppia tra Fight Club De Sanctis e
San Daniele, che ieri si è lanciato su quel pallone entrante come fosse suo
figlio, la sua vita o forse un sogno che da troppo tempo sta inseguendo e che
piano-pianjc finalmente forse stasfiorando. Il suo sogno, quello di tutti.
Semplicemente sontuoso. Se a tutto questo ci aggiungi la coppia centrale di
mostri zio Tibia e Leo avrai forse la giusta cognizione del quanto è stato
necessario soffrire per poi ridere. Chapeau. Come ha detto Garcia: “La Roma di
Totti ha raggiunto la Juve di Platini”…. ‘Tiè e mo mettece na pezza’.
Incroyable monsieur Rudi. Come Borriello che sostituisce al 33’ il santo padre
Francesco, andando a fare il bel napoletano tra i suoi compaesani, procurandosi
il rigore, facendo cacciare Cannavaro (quello scarso) e gioendo con i suoi
fratelli DDR e Re Mira al 71’ sotto la curva….”a rienjoy the silence”. Lo
stesso silenzio che c’era a scuola quando la maestra di matematica chiedeva a
qualcuno di ripetere le tabelline, perché la lezione da spiegare oggi è: tre
per otto uguale ventiquattro. ventiquattro come il numero di maglia del piccolo
Alessandro Magno Florenzi che lo ha messo sulle spalle per celebrare in ogni
istante il suo amore per Ilenya. Ventiquattro luglio 1927 come la il giorno
della prima partita ufficiale dell’ As Roma. Ventiquattro luglio 1983 come la
nascita del biondo più romanista di sempre. Ventiquattro come il giorno della
vigilia di natale, che significa nascita, che vuol dire vita e che si legge
Roma. Si dice che i sogni aiutino a vivere, questa volta e solo in questa
circostanza è la realtà ad essersi trasformata in sogno. Un fragore dentro al
cuore che ha lo straordinario suono di un carpe diem sognante e silenzioso.
Filiberto Marino