martedì, Settembre 24, 2024 Anno XXI


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Tutti pronti ad aspettare la caduta della Roma. Il posticipo li ha uniti davanti al televisore, a questo si deve aggiungere la stanchezza per aver giocato tre giorni prima, le assenze di Totti e Gervinho, i cinque segni due presenti nel partite giocate prima e la miscela per la disfatta era completa.

Invece la Roma riesce ad essere più forte anche di tutto questo, nonostante l’ingrediente più amaro messo alla fine: l’arbitro. I giallorossi fanno gioco, fanno girare la palla e cercano quando possibile di entrare nell’insolito muro granata. Una squadra sulla carta offensiva che nel primo tempo però ha avuto un atteggiamento quasi simile al Chievo.

Trovato il vantaggio i giocatori hanno provato a gestirlo, limitando lo sforzo di energie per arrivare fino alla fine. I granata giocano i primi venti minuti della ripresa e basta. Riescono a pareggiare in modo dubbio e poi subiscono la voglia degli ospiti di riprendersi la vittoria.

Un punto in queste condizioni non è da buttare via, anzi. La classifica è dalla nostra parte e continuare il cammino con il Sassuolo in casa è impresa fattibile.

È dura nessuno ha mai detto il contrario, però ogni volta riceviamo conferme su aspetti che in passato portavano al disastro. Per questo ci teniamo a far sentire la nostra voce. Vogliamo essere padroni del nostro destino, le sviste arbitrali devono rientrare in un limite accettabile, perché se non sarà la società a farsi sentire toccherà a noi tifosi far capire che quanto successo negli anni non è più ripetibile.

petra@corederoma.it