mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


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Finita la tabellina del tre non è detto che non si possa contare in un altro modo, e la Roma lo sta facendo. Gli infortuni stanno mettendo a dura prova il mister e i giocatori, ma non mi sembra che la squadra stia sbandando.

Non bisogna dimenticare mai il punto dal quale si è partiti, la strada fatta fin qua e tutti gli avvenimenti negativi dell’ultimo periodo: infortuni, arbitri, i gufi (interni ed esterni)

Se in dodici partite fai dieci vittorie e due pareggi hai poco da rimproverarti e il sostegno a questa squadra deve essere totale. Certo il pari subito al novantaquattresimo in casa col il Sassuolo fa male, ma questi due punti potevano essere tranquillamente persi in una delle partite precedenti.

La Roma, rimaneggiata, con i neo promossi ha fatto la partita che doveva fare. È andata in vantaggio, nella ripresa ha sfiorato a più riprese il raddoppio, ha gestito gli ultimi minuti non subendo nulla dai neroverdi. Il cross finale è stata una semplice fatalità, come il mischione, come l’attaccante avversario che in un’area di rigore piena di venti giocatori si è trovato lo specchio della porta spalancato.

Ljajic ha fatto un secondo tempo molto buono, si è creato le azioni da solo, ha perso minuti importanti nel finale. Ma purtroppo pesa sulle sue spalle il mancato raddoppio giallorosso. Questo non significa che è tutto da buttare, anzi.

La sosta arriva a cecio, per ragionare su quanto fatto e su cosa fare in futuro. Recuperare energie fisiche e mentali e rattoppare gli infortunati.

Il cammino non si è interrotto ma solo rallentato, il motore è buono e tutti insieme respingeremo sull’acceleratore.

petra@corederoma.it