martedì, Settembre 24, 2024 Anno XXI


La voglia di stadio della nuova proprietà della Roma e dei suoi tifosi pare sia inversamente proporzionale alle attività di repressione e limitazione della possibilità che questo luogo resti non un porto franco governato da non regole, ma che diventi un freddo teatro asettico e glaciale.

L’infinita e grottesca querelle sul famigerato coro dedicato al Vesuvio altro non e’ che un ridicolo pretesto per anestetizzare ancora di più (se possibile) una categoria già sottoposta a tessera del tifoso, faxatura di ogni singolo e goliardico striscione, daspo a ripetizione per fumoni o altre attività di natura assolutamente innocua.

Crediamo che la misura di tali iniziative, pensate e scritte al di fuori e in spregio del diritto civile e penale, sia abbondantemente colma.

Sentirsi ripetere che un coro cantato per protesta (e chiaramente goliardico nei confronti dei napoletani, al pari dei tanti cori che ci dedicano e dedicano alla nostra città) rappresenta un danno per la ROMA, se permettete è una forzatura che giustificherebbe qualunque iniziativa ai danni del tifoso di calcio frequentatore di curve e distinti.

Detto questo e salutata la silenziosa vittoria sulla Samp (semirappresentante della città che puzza di pesce), ce ne andiamo a Bologna, pensando che forse il ritorno alle trasferte sia stato scambiato con la rinuncia alle partite casalinghe, in virtù di un metodo vergognoso di gestire le problematiche da stadio.

Viva l’itaGlia, quella dei Bossi che ci insultano, ma che poi vengono imboccati dai rappresentanti massimi delle istituzioni romane, quell’itaGlia che ci odia e ci schifa non solo al Nord.

Hanno vinto loro, tenèteve lo stadio e le curve, ci rivedremo altrove.

FORZA ROMA.

ROMATTO

ASSOCIAZIONE COREDEROMA