martedì, Settembre 24, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Rudi Garcia incontra i giornalisti a Trigoria alla vigilia di Roma-Milan. Ecco le dichiarazioni integrali del tecnico, trascritte fedelmente, parola per parola, ascoltando l’audio della conferenza.

Rudi GarciaDomani c’è Roma-Milan e ci sono 31 punti di differenza in classifica. C’è il rischio ora che possa esserci un calo di attenzione e di tensione?
Penso che avete tutti capito che dopo la vittoria a Firenze io ho detto di lottare contro questo ambiente che subito dopo la partita diceva ‘campionato chiuso’ per il primo e il secondo posto. Non è così, non sarà così soprattutto se saremo in grado di vincere venerdì sera e dopo aspetteremo il risultato della Juve. Domani sarà una partita tra due squadre con molte qualità, molti giocatori di talento sul campo. Loro giocano per sperare di raggiungere una qualificazione per l’Europa League, noi giochiamo per fare di tutto per raggiungere il primo posto.

In questi ultimi giorni ha ribadito più volte che resterà ma vuole una squadra competitiva per la Champions: ritiene fondamentale per questo obiettivo la presenza di Pjanic o nessuno è fondamentale, come dimostrano le cessioni di Lamela, Marquinhos e Osvaldo dello scorso anno?
La risposta l’ho già data, quella che ha detto lei pochi secondi fa. L’anno prossimo sarà molto più duro per noi perché giocheremo ogni tre giorni, dall’inizio stagione fino a dicembre e speriamo fino alla primavera 2015, vuol dire che avremmo superato il girone, forse saremo in quarta fascia e avremo tre squadre più forti di noi in questo girone, e allora lo dico di nuovo, perchè non costa niente di dire una volta di più che anche i giocatori vogliono essere protagonisti l’anno prossimo su tutte le competizioni, in campionato e in Champions almeno per uscire dal girone.

Lei sta preparando la squadra anche in vista della prossima stagione. Perché questa sqaudra sia ancora più forte che rinforzi servono? Ha avuto garanzie dalla società? Può fare un paragone con la Juventus? Cosa ha in mente Garcia?
Ieri ho detto che siamo sicuri di essere secondi, di giocare la Champions l’anno prossimo, ma è anche vero che abbiamo giocato l’altro weekend e giocheremo domani: domani c’è la partita, non abbiamo avuto tempo di parlare di altre cose, lo faremo insieme tranquillamente a partire da settimana prossima, con Sabatini, con il presidente e con i dirigenti, dobbiamo sfruttare questo tempo che abbiamo in più degli altri, ma non abbiamo fretta, io voglio essere concentrato sulla partita di domani sera.

Cosa teme di più del Milan?
E’ la squadra che è andata più avanti in Champions in Italia, questo per dire che i giocatori con molto talento ci sono, anche loro hanno vinto 5 partite di fila, sarà una partita tosta, ma faremo di tutto per vincerla, perchè l’abbiamo fatto da inizio stagione preparare le gare così, siamo fiduciosi, sappiamo che sarà una gara dura, ma sappiamo anche che l’Olimpico ospiterà più di 50mila tifosi e questa cosa ci dà ancora più voglia di fare bene, non esiste più pressione per noi, ci sarà solo un bonus straordinario o niente di più, dobbiamo giocare come abbiamo fatto contro Atalanta e Fiorentina, con molto entusiasmo con un bel gioco d’attacco e prendere piacere a giocare questa gara.

C’è un’atmosfera di fiducia tra i tifosi e tra i giocatori sia intorno al presente che al futuro, perché è necessario ribadire sempre con forza che c’è bisogno di una squadra competitiva? C’è l’impressione che la società non sia sulla stessa lunghezza d’onda?
No, la società vuole la stessa cosa, essere competitiva, ma soprattutto i giocatori, loro sanno che siamo andati avanti con questa rosa solo perché abbiamo giocato una volta a settimana. Se fosse stata la stessa cosa giocando ogni tre giorni, perdendo giocatori per due mesi o per cinque mesi o forse di più, perchè è successo che ho perso Destro all’inizio, Totti e Gervinho per due mesi, Strootman per quattro, se succede il prossimo anno senza una rosa più ampia sarà molto, molto difficile. Se vogliamo essere competitivi anche in campionato bisogna lavorare su questa cosa è solo un atteggiamento di buon senso, su questo parametro siamo d’accordo con la società e con Walter, siamo tutti tranquilli e d’accordo che bisogna riflettere bene, un mercato è sempre difficile. Non conosco una società che fa il 100% di successo sul mercato, i giocatori hanno bisogno di tempo per adattarsi, noi abbiamo fatto bene quest’anno e faremo di tutto per fare bene anche l’anno prossimo.

Malagò ha detto che il campionato italiano va verso il basso, lei è d’accordo?
Forse ha le sue ragioni per dire questa cosa, ma solo lui può rispondere a questo, io ho già detto che in Italia c’è bisogno di stadi nuovi per avere grandi società, è la priorità, e dopo bisogna vedere come hanno fatto il Napoli e la Juve vedere arrivare un Higuain o un Tevez, perchè è molto importante per l’Italia vedere arrivare questi grandi giocatori in campionato.

I suoi consigli sulla prova tv sono stati accolti, vista la prova tv per Destro e l’uso di Youtube per i cori antisemiti di Juventus-Fiorentina?
Ognuno ha la sua responsabilità, io ho solo detto che la moviola ha condannato Mattia Destro, e lo penso al 100%: per gli altri casi ognuno ha la sua responsabilità, io gestisco la mia squadra e loro queste cose.

Lei rimarrebbe comunuque alla Roma anche nel caso in cui la società non riuscisse a centrare i colpi di mercato di qualità che lei vuole e ha in mente, dimostrando così una riconoscenza per un club che ha avuto grande fiducia in lei?
Io devo ancora dire la stessa cosa una volta di più: ho già risposto a questa cosa, sono stato chiaro come lei ha detto e più chiaro di così non posso. Io non metto condizioni, sono ambizioso, penso che la Roma lo è come me, la società e i giocatori. Facciamo un campionato da record, forse l’anno prossimo sarà più difficile, ma prima vedremo come finiremo la stagione, almeno sarmeo secondi. Poi avremo tutto il tempo per parlare col Presidente, che lui è sempre il capo e gestisce il piano economico della squadra, poi con Walter faremo il meglio per la Roma del prossimo anno. Posso dirlo ancora una volta, per me non cambia niente.

Lei è stato definito dal dg Baldissoni non l’uomo della provvidenza, come ha reagito? Cosa pensa la squadra di lei?
La società è sempre più importante dei singoli, dell’allenatore, dei giocatori, tutto può cambiare, i giocatori possono andare via, la Roma resta sopra tutti e tutto: lui ha ragione in questo senso, siamo tutti d’accordo nell’essere orgogliosi e fieri nel lavorare per questo grande club e faremo di tutto per vedere la Roma ancora più in alto nelle graduatorie europee.

Che idea si è fatto di Antonio Conte? Chi tra lei e Conte ci ha messo più del suo nel cammino di Roma e Juve?
Su Conte è facile risponde. Lui ha vinto due scudetti, forse il terzo di fila, vuol dire che è un allenatore bravo, solo questo, ma non c’è nessuna competizione tra lui e me: io alleno la mia squadra lui la sua, lui parla della Juve io della Roma, niente di più da dire.

Può essere considerato il primo obiettivo quello di battere la Juve in casa o alla squadra ha detto di volerle vincerle tutte?
Secondo lei? E’ semplice, il primo obiettivo che abbiamo raggiunto è quello di vedere i tifosi felici e la piazza contenta e orgogliosa della propria squadra. Ora siamo in Champions quindi può succedere solo una cosa in più fino alla fine della stagione, anche se abbiamo poche chance. Forse il discorso sarà chiuso in questo weekend, o forse no.

Lei al termine della stagione nella sua carriera si è sempre trovato davanti al fatto di dover monetizzare il suo lavoro, ha la certezza di confermare la rosa?
Non sarà la prima volta, dopo averlo fatto al Lille abbiamo vinto tutto, avevamo preso Sow per quasi niente e alcuni giocatori a poco: lavorando intelligentemente si può fare una grande squadra. Questo anno, mettendo 30 milioni in cassa e arrivando secondi, abbiamo lavorato in maniera intelligente.

Qual è la percentuale della sua permanenza a Roma?
Ho già risposto due volte, quindi non c’è due senza tre…

Ha avuto la sensazione che le ultime avversarie della Juve non abbiamo dato tutto in campo?
Il Sassuolo mi aspetto che giochi come una squadra che vuole salvarsi, con i migliori in campo, non è sempre stato così per chi ha giocato a Torino: non voglio vedere dopo la partita un Sassuolo che ha lasciato i migliori giocatori in panchina, non voglio allenatori che nel dopo partita dicano: “Ah abbiamo perso solo 1-0, che bel risultato”.

Toloi si sta guadagnando la riconferma?
Lui ha fatto molto bene, ha giocato tre volte e abbiamo sempre vinto, anche con una difesa solida: è entrato in questa squadra con personalità, mi piace anche l’uomo, ma non è il momento di parlare dei singoli, ho fiducia in lui anche domani e quello che fa lo fa molto bene.