venerdì, Ottobre 18, 2024 Anno XXI


Nel libro della storia travagliata e appassionata del tifoso della Roma, le pagine piene di macchie di inchiostro sono parecchie. Una si è scritta ieri a Napoli. La famosa e famigerata trasferta partenopea si è magicamente trasformata in una soleggiata passeggiata direzione San Paolo, con i nostri 12 re Magi carichi di doni per la squadra allenata da Benitez.
Che ha ringraziato infliggendoci solo due gol, rispetto ai 5/6 di scarto che il campo ha dichiarato.
C’erano, grazie all’organizzazione, le condizioni per giocare a pallone serenamente, la Roma non l’ha fatto e non possiamo accampare scuse di genere.

Il problema comincia ad essere visibilmente chiaro: dallo scorso maggio si parla di Roma MIGLIORATAe di campionato da stravincere, perché peggio del secondo posto scorso non si può fare.

CAZZATE… ENORMI, COLOSSALI CAZZATE. NESSUNO SE PORTA NIENTE DA CASA, TANTOMENO LA ROMA.

Si è migliorata la rosa, gli 11 no, al netto degli infortuni.

Il campo (e Rocchi) parla, ad esempio siamo passati da Benatia a Manolas. Buon difensore, ma lontano parente del marocchino. Siamo passati da una difesa quasi inespugnabile a una che subisce una quindicina e passa gol in 13 partite.
Siamo passati da 30 punti in 10 partite (ovviamente irripetibili) a 22 discreti punti.
Siamo passati dal rincorrere una Juventus sempre vittoriosa ad arrancare dietro a una Juventus arrancante come nessuno sperava.

Nonostante tutti, o quasi, siano stati concordi nel definire la Roma PIUFFORTE dell’anno scorso.
Teoria evidentemente errata, per più motivi. Uno in primis: se sei veramente intenzionato a migliorare, concedi i 3,6 EURONI chiesti da Benatia e Vaffanculo, invece si punta ogni anno sul jolly e stavolta dal mazzo è uscita una buona mezza figura.

Inutile scendere in particolari tattici imputabili a Garcia, il suo credito è ancora illimitato, forse dovrebbe capire a volte di essere meno fiducioso nei suoi giocatori, ed impiantare uno schema di gioco più attento e coperto.
Chi è grande sa capire come modulare il suo credo pallonaro, chi resta fermo nelle sue convinzioni senza plasmarle all’occorrenza rischia di rimanere prigioniero di se stesso.
Valeva per Spalletti, Luis Enrique, Zeman, vale per Garcia che, a nostro modesto avviso, vale il triplo dei suddetti messi insieme.

Sperando che queste osservazioni non vengano tacciate di anti romanismo, o peggio, di cesaronismo o STRONZATE simili, teniamo a precisare che a CoredeRoma si è sempre TIFATO A PRESCINDERE, anche l’anno dei 5 allenatori o, nel passato di ognuno di noi, per la Roma di Radice o Scopigno, quella di Bruno Conti o Andreazzoli, quella di Carlos Bianchi o Valcareggi.

Quindi, se è vero che l’obiettivo di questa Roma è lo scudetto, come dichiarato da società e allenatore e come ci crediamo nonostante tutto, uniamoci nell’unico grido possibile in questo momento: Forza Roma e addosso ai crucchi maledetti, come vada vada.

Ma allo stesso tempo, prima e dopo ogni partita che ci vede sempre al fianco dei nostri colori, capire e confrontare pareri ed opinioni, sempre e soltanto per il bene della Roma.

Siamo talebanemente tifosi dell’unico grande amore della nostra vita. Siamo convinti che con i necessari correttivi ‘sta Roma torna grande da subito. Senza alibi e senza scuse, senza filosofie immutabili. Col sacrificio ed il lavoro, di tutti: Società, allenatore e giocatori.

Noi vi sosterremo sempre, anche e sopratutto dopo partite come quella di Napoli. Ma vogliamo vedere ciò che è imprescindibile per chiunque indossi quella maglia: impegno e sacrificio, non teste ciondolanti e braccia a brocchetta come ieri.

DAJE, SERVONO I COGLIONI ADESSO, NON LE INTERVISTE ED I PROCLAMI.

SERVE LA BATTAGLIA, SERVE LA LOTTA.

CHI SE NE ESTRANIA, NON PUÒ CHE ESSERE UN FIJO DE NA BIGOTTA!

FORZA GRANDE ROMA

ROMATTO

Associazione CoredeRoma