venerdì, Settembre 20, 2024 Anno XXI


da ilsole24ore.com

stadio nuovo AS RomaIl closing dell’operazione di rifinanziamento per l’As Roma è programmato per il 12 febbraio. Salvo colpi di scena delle ultime ore che gli studi legali impegnati nella stesura della copiosa documentazione useranno per limare i dettagli ancora irrisolti. Il rifinanziamento sarà di 175 milioni. Di questi circa 120 serviranno per ripianare l’indebitamento pregresso, mentre i restanti 55 milioni saranno impiegati per far fronte alle spese correnti del club.

Come nel caso della ristrutturazione del debito dell’Inter, anche per quanto riguarda il club giallorosso a fare da capofila ai fondi chiamati a sostenere il club della Capitale sarà Goldman Sachs. UniCredit, non avendo la banca americana sede in Italia, farà da banca di riferimento girando alla As Roma i soldi raccolti dai finanziatori e tenendo in pegno nel loro interesse la Newco costituita per garantire il prestito. Nella nuova società saranno convogliati i diritti tv, le sponsorizzazioni più proficue e il brand Roma. I flussi di cassa prodotti da questi asset serviranno per pagare gli interessi (che dovrebbero essere a un tasso superiore a quello ottenuto un anno fa dall’Inter pari al 5,5% più il tasso Euribor, intorno al 6,25%) e per accantonare quote di capitale necessarie a restituire i 175 milioni.

Il piano avrà durata quinquennale. Tra qualche mese poi dovrà essere varata una nuova operazione di project financing da circa 300 milioni legata all’avanzamento del progetto stadio, della quale si stanno già studiando le caratteristiche giuridiche e finanziarie.


da “Te la do io Tokyo” – forzaroma.info

Bellinazzo (Sole24Ore): “La polpa dei ricavi nella nuova società. Lo stadio? Non è di proprietà della Roma”

Marco Bellinazzo, giornalista del Sole24Ore, è intervenuto sull’emittente radiofonica di Centro Suono Sport, durante la trasmissione Te la do io Tokyo. Ecco le sue parole:

“Il rifinanziamento sarà di circa 175 milioni di euro; circa 120 serviranno per ripianare l’indebitamento pregresso, mentre i restanti 55 milioni saranno impiegati per far fronte alle spese correnti del club, come ad esempio per far fronte agli ingaggi e alle operazioni di calciomercato. La nuova società (Newco, ndr) sarà costituita per garantire il prestito e lì saranno convogliati i diritti tv, le sponsorizzazioni più proficue e il brand Roma.

 Una parte di debiti sono legati alle perdite accumulate nei primi 3 anni di gestione. Con questo tipo di operazione si accetta una sfida al mercato. Con questi finanziamenti viene creata una nuova società, in cui finisce il marchio, i ricavi dei diritti tv, la polpa del ricavo. E tutto questo viene fatto per estinguerlo come un mutuo di casa. Tra qualche mese, poi dovrà essere varata una nuova operazione di project financing da circa 300 milioni legata all’avanzamento del progetto stadio, della quale si stanno già studiando le caratteristiche giuridiche e finanziarie. Sullo sfondo c’è quindi il progetto stadio, in cui si chiederà ad investitori privati di finanziare il progetto della Roma. Su questo ci stanno già lavorando. Il project financing di 300 milioni di euro non sarà di proprietà della Roma, ma della società americana controllante. Per una società quotata, avere un immobile e una proprietà come lo stadio, significherebbe aumenti in borsa.

Per il momento si è fatta questa scelta, e lo stadio sarà della società controllante americana. La società sarà debitrice di questo nuovo prestito, con la garanzia della parte buona della AS Roma, con la sfida somma di aumentare i ricavi e non disperdere il patrimonio tecnico della squadra. Anche lo United nel 2005 era in debito di quasi 700 milioni di sterline, ma il club inglese è riuscito a far quadrare i conti. Non si riuscirà a fare il lavoro dello United, ma l’obiettivo della Roma è seguire quel tipo di percorso. Per come si presenta adesso l’operazione, semmai dovesse arrivare un nuovo compratore interessato alla società giallorossa, dovrà acquistare, per come sono adesso le cose, un club che è in affitto nel suo stadio. Perché per il momento non è di proprietà della Roma. Il Parma? Fino a qualche anno fa era un club che era un piccolo gioiello e adesso sta sfiorando la bancarotta”.