giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


Si partiva alle 8 de mattina, massimo le 9, dal profondo delle nostre borgate. Due, tre, quattro autobus, se arrivava a mezzogiorno quanno se giocava alle 2 e mezza, mezz’ora de fori a trastullasse cazzeggiando e cantando e poi dentro, a stare in curva chi ce stava o magari ad ammirarla dalla nord, come parecchi de noi facevano.

Era un’emozione, un crescendo di emozioni, fatto di viaggio, speranza, sensazioni, paure, coattaggine, delusione ( spesso ).

So cambiati i tempi, e c’avemo pure una certa età, lo dimo prima a beneficio de qualche battuta, quindi la ruzza c’avrá pervaso ossa e cervello.

Ma ci poniamo una domanda, che parentela ce sta tra quelle emozioni e quelle che ci trasmette questa Roma? Esiste un legame antropologico?

Perché se uno se ritrova a vivere come una fatica il dover assistere a certe patetiche prestazioni degli indossatori giallorossi, non sarà mica solo colpa del nostro rincoglionimento senile.

Tutto ciò, a prescindere e oltre il risultato, che nel 97% della nostra storia di tifosi romanisti non ha mai rappresentato un cazzo, è francamente disarmante, è come aver avuto un passato da grande amatore e ritrovarsi a preferire la banana alla prugna.

Ce ne faremo una ragione, e ce ne staremo fieramente dalla parte del torto, quella parte in cui ci sente soli e quindi in grande e qualificata compagnia.

Queste tramontanti sensazioni si sposano perfettamente con quelle provate assistendo al vomitevole spettacolo prodotto dalla tifoseria olandese a Roma.

Distruzione della Barcaccia, pisciate a cielo aperto in ogni angolo del centro storico, e altre decine di atti barbarici a tema libero. Sapete che ce sta de novo?

Chiudemola sta cazzo di città, se la studiassero sui libri di storia se ne hanno voglia e facoltà, se la guardassero a Superquark o come cazzo se chiama, e annassero AFFANCULO tutti, italiani, europei e abitanti de sto pianeta che venite a rompe li cojoni a Roma.

Buonasera FORZA ROMA

PRIMA CITTÀ E POI SQUADRA DE PALLONE.
ROMATTO