lunedì, Settembre 23, 2024 Anno XXI


Dies Martis. XIV Aprilis. Annus Ignotus.

Il sole splende alto, da un paio di giorni, sulla Britannia Romana.

E’ un cielo cosi’ chiaro che, se proprio ci vuoi credere, sembrerebbe pure Roma.

Da qualche tempo qui, grazie ad Hollywood, quando parli di ROMA, ti parlano della storia della scomparsa della Nona Legione.

Una leggenda che narra di 5.000 tra i migliori soldati di Roma che persero la loro strada tra le nebbie della Caledonia mentre marciavano a nord per sedare una ribellione.

Una storia di rivincite e vittorie contro ogni pronostico. Di uno piccolissimo strampellato esercito di soldati britanni che ribalta un esercito legendario, ben addestrato ed armato fino ai denti.

Ma questa e’ una leggenda, una storia inventata, un libro, un film. Quei 5000 soldati non caddero mai, ma ancora oggi il popolino, guarda te, ha bisogno di crederci.

Perche’ in fondo, se volete, potete credere a tutto. Anche che cosi’ lontano non siamo mai arrivati.

Che poi chissa’ perche’, per nostra tradizione, siamo geneticamente piu’ portati a credere alle storie tristi, alle teste basse, alle storie dei tramonti, che ad esaltarci per le conquiste sudate, le vittorie esaltanti.

E gli altri, subdoli schiavi, frustrati dal non appartenere ad una storia di cui non faranno mai parte, pompano sulle leggende, sulle storielle inventate, sugli psicodrammi da teatro. Per mettere la parola fine ad una leggenda scomoda.
Nonostante loro pero’, quei 5000 soldati sono vivi. Magnano, bevono, corrono e menano.

E il piccolo esercito di burattini che sognava il ribaltone, dovra’ aspettare la prossima volta.

Perche’ finche’ ci saranno, avranno fiato, forza e passione. Tira un vento freddo, ci si alza il bavero. Si riprende il cammino. La strada verso casa e’ in salita, ma sto cielo sembra quello di Roma. Tu starai pure avanti, ma io ti vedo la schiena.

Ad majora.