mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


I presagi di un riavvio di campionato stentato da parte della maggior parte delle squadre si erano avuti dalle partite del pomeriggio. La Juve ha stentato (e vinto), il Napoli ha stentato (e vinto uguale, Baiocco perde l’ardore lontano dall’Etna), la Fiorentina ha proprio perso.
La domanda che ci si poneva era chi tra Roma e Milan sarebbe stato in grado di avere una carburazione e una corsa migliore al pronti-via, perché puoi parlare di campioni quanto ti pare, ma se li metti a passeggiare in campo il risultato sarà lo stesso di schierare 11 giovanotti di belle speranze magari in forma e con un canovaccio di gioco.
La risposta è balzata subito agli occhi del pubblico (finalmente numeroso) dell’Olimpico: nessuno dei due.
Una partita al piccolo trotto sotto il cielo di Roma, un Milan che schierava tutti i suoi circensi, e che per tutto il primo tempo ha creato alla Roma gli stessi problemi che gli avrebbe creato la Cisco o l’Urbetevere, alla faccia dei kakà ronaldinho pato etc.etc., con una Roma attenta a controllare e mai a ripartire per mettere in difficoltà gli acrobati, clown contorsionisti e affini di carletto (ancelotti) nostro.
Se Vucinic non avesse impreziosito la prima frazione con quel capolavoro di tecnica sarebbe stato uno 0-0 laconico e privo di sussulti.
Nella ripresa un paio di accelerazioni del Milan in pochi minuti si sono tramutati in gol e una carambola in area rossonera ha portato Vucinic a realizzare con un altro colpo di grande stile la rete del pareggio che sarebbe poi stato il risultato finale. La sintesi dell’incontro a nostro giudizio è più o meno questa.
Non siamo tecnici, siamo tifosi e da tifosi avremmo voluto vedere magari una Roma con il sangue agli occhi che, correndo il doppio dei tromboni sfiatati del Milan, avrebbe portato a casa tre importanti punti per il proseguo del campionato. Così non è stato.
Il pari di ieri serve poco a tutti e due, a questo Milan che non riesce ad avvicinarsi alle prime (ma sono stracaxxi loro..) e cosa importante, al di là delle dichiarazioni di prammatica, a noi per la corsa al difficile, ma assai difficile quarto posto.
Certo se mercoledì sera dovessimo vincere e ripetere l’operazione nelle trasferte di Torino e Napoli allora potremmo guardare la classifica con altri occhi, però a differenza degli scorsi anni non è tanto l’intensità degli impegni o il valore degli avversari a spaventarci quanto la fragilità della nostra squadra. Il Milan ha campioni è vero, però prendere in pochi minuti due gol con accelerazioni dalla stessa parte del campo ci sembra frutto di scarsa concentrazione più che di valore assoluto. Prendiamo tanti gol, dopo la serie di 4-5 incontri con altrettante vittorie senza subire gol ne abbiamo presi in sequenza 2 dal Cagliari, 3 dal Catania (orrore!) e due dal Milan.
Non è più una questione di moduli (adesso un incontrista in più c’è in campo e gioca anche bene), né di valore dei singoli (la nostra coppa centrale è certo una delle migliori del campionato, tromboni rossoneri compresi che se la sognano una eguale); il problema è proprio nella testa e nelle gambe.
La prossima settimana saremo a metà strada di una stagione difficile e sfortunata, cammino sufficiente per un primo bilancio che noi già oggi vediamo tiepido tiepido.
Non mancherà il nostro apporto per il futuro, il nostro ottimismo che speriamo contagioso, il nostro desiderio magari di superare ostacoli che oggi ci appaiono duri, ma la gambe e la testa dei nostri giocatori dovrà sciogliersi e cominciare a pensare che la Roma, la nostra Roma, non è squadra inferiore a nessuno, che non solo in teoria ma anche nella pratica dovrà prendere punti ovunque, giocando e correndo come a noi piace e come sanno fare.

Speranzosi e fieri, finchè c’è Becham c’è speranza, alla faccia delle telecronache di Mediaset Premium che a quanto riferitoci alla fine del primo tempo sembrava gli fosse morto il gatto per poi ringalluzzirsi alla doppietta di Pato e spegnersi definitivamente (ma ahinoi provvisoriamente) al pareggio di uno dei pochi alieni visti ieri sera, quel Mirco Vucinic che infiniti lutti addusse agli achei (e agli stipendiati mediaset) anzi del tempo….

Sempre forza Roma, circondati come sempre da eterni rivali e da nuove schiere di ascari, disposti a giocarsi la vita contro di noi per poi mettersi proni e compiacenti di fronte a quel nord che li insulta e li infama ma del quale non possono fare a meno per poter dire che la giuventus l’inter il milan, minchia mizziga o gesummaria forte e invincibile è…