domenica, Settembre 22, 2024 Anno XXI


Tra tutti i soprannomi possibili quello che è capitato a Julio Baptista è il peggiore: la bestia. Fuori dalle facili evocazioni bibliche, qua il maligno c’entra davvero poco, il soprannome ci sembra un po’ volgare.

Se guardi in faccia JB sembra tutto meno che bestiale, somigliando il nostro molto più all’angioletto nero di Marino Barreto che all’incredibile Hulk.

Con quella corsa felpata e con giocate incredibili alternate ad altrettanto incredibili amnesie sembra più giaguaro che rinoceronte.

Basta poi pensare che in campo calcistico il soprannome “’O animale” è stato appannaggio di uno scarparo epocale come Pasquale Bruno, si capisce come il nick “la bestia” si mal donato a JB. Ma tant’è.

Ieri sera la scena è stata tutta sua nel momento in cui è stato utilizzato come attaccante unico e questo dovrebbe far riflettere chi, forse già da domenica, lo arretrerà di nuovo dietro a Vucinic. E’ però inutile entrare nel commento di una partita stravinta, ben oltre il punteggio, partita contro un avversario opaco e evanescente come la Sampdoria di Mazzarri che perlomeno ieri sera se ne è andato a casa senza rosicare o, perlomeno, rosicando zitto.

Vorremmo invece spendere due parole sul bestiario nel quale sembra che progressivamente stia sprofondando la nostra società e non parliamo, meglio specificarlo, dell’AS Roma.

Abbiamo assistito esterrefatti per esempio alla glorificazione in TV di Lucky Luciano Moggi che, pur condannato e condonato, è stato ieri sera la guest star di quel programma oramai sciagurato che è diventato Porta a Porta.

Tra un ammiccamento e l’altro e il molto non detto, l’unica figura cristiana l’ha fatto il Direttore Caprarica che, noto ai più per la sua ineguagliabile eleganza, ha dimostrato in TV quale sia la differenza esistente tra un giornalista vero e uno scaldasonno.

Il bello è che questo spettacolo inverecondo televisivo post partita ha fatto coppia con l’altrettanto inverecondo, ma reale, caos pre partita dovuto alla scelta di chiudere i parcheggi fuori dall’Olimpico.

Due esempi forse apparentemente lontani ma figli della stessa trascurata barbarie verso la quale ci stiamo trascinando con colpevole noncuranza.

Come diceva la bonanima de Onofrio del Grillo? Perché io so io e voi nun siete un cazzo!

Quando però i “voi” siamo noi, la battuta nun fa tanto ride.

Ad maiora