sabato, Ottobre 05, 2024 Anno XXI


da Gazzetta dello Sport – goal.com

Minimalisti si nasce: e come direbbe Totò, Juan modestamente «lo nacque». Brasiliano di Rio, è lontano dallo stereotipo del carioca puro, tutto risate larghe, portoghese «bailado» e battuta pronta. Juan, difensore, capitano della Seleçao, è agli antipodi: serio, poche parole, molta concretezza. Si definisce così: “Un figlio del popolo e un professionista serio”.

Sei mesi di calcio italiano: un primo bilancio?
«Sono soddisfatto. Mi sono dovuto adattare ad un nuovo club, ad un nuovo Paese, a nuove abitudini. E’ andata bene. L’ambiente mi ha aiutato, la gente mi ha accolto con affetto, io mi sono impegnato per inserirmi il prima possibile. Ho solo un problema: l’italiano. Ma ho imparato il tedesco e imparerò anche l’italiano».

La prima esperienza all’estero, in Germania, è stata utile?
«E’ stata fondamentale. Noi giocatori brasiliani soffriamo in modo incredibile il distacco dal Paese. La traduzione italiana della parola saudade è nostalgia, ma la saudade è qualcosa di più: è una sorta d’angoscia che ti fa star male. Se riesci a controllare la saudade la prima volta, dopo diventa tutto più facile. Aggiungo. L’Italia ha molti punti in comune con il Brasile, in particolare Roma. La gente ha il calore e l’esuberanza dei brasiliani».

Perché ha scelto la Roma?
«Avevo voglia di giocare in un grande club e di sentirmi in qualche modo a casa mia. Avevo ricevuto offerte dall’Inghilterra e dalla Spagna, ma ho preferito questa soluzione».

La parte negativa del calcio italiano?
«Gli stadi. Brutti e fatiscenti. Il confronto con la Germania è impietoso».

In Germania e in Italia non ha mai avuto problemi, ma cos’è il razzismo secondo Juan?
«E’ un problema sociale. Esprime ignoranza, chiusura mentale, sentimenti gretti».

Nel calcio ci sono anche violenza, doping e corruzione.
«Perché sorprendersi? Il calcio esprime gli stessi problemi della società. La vera emergenza è la violenza, ma si sta lottando per risolverlo. La corruzione è figlia del denaro. Nel calcio circolano molti soldi. Mi auguro che circoli anche molta onestà».