La chimica degli elementi, associati abilmente da Mister Garcia, ha prodotto una squadra de pallone seria. Capace di aspettare, soffrire e giocarsi le proprie possibilità’ con tempismo e cinismo.

Solo questo basterebbe a renderci felici, considerato il recente passato, e per il momento basta.

Ma nella vita certi treni passano raramente e sono maledettamente veloci, bearci di 4 vittorie in fila (sia pur contro squadrette di medio basso cabotaggio) non ci sembra esercizio intelligente sia pur onanisticamente appagante. Continua >>

Dopo la terza vittoria consecutiva possiamo identificare il simbolo del carattere della ROMA 2103-2014 nel ghigno di Kevin Strootman.

Raramente, in 50 anni di pallone, abbiamo visto un tipo del genere in campo.

Freddezza, ferocia, concentrazione costante, unitamente ad una tecnica individuale seconda a pochi centrocampisti europei, ne fanno un esempio lampante di ciò che serve per trasformare una squadra da una congrega di dispettose sciampiste Continua >>

La scoperta della settimana è che forse abbiamo anche un po’ di più di mezza squadra ed un allenatore, come avevamo ipotizzato dopo Livorno.
La sospirata fine del mercato non ci ha portato il COLPO PALLOTTIANO a cui nessuno credeva, ma perlomeno ci ha tolto dai coglioni un argomento trito, ritrito ed evasivo nei confronti delle grandi aspettative che la società è chiamata a soddisfare, dopo i disastri perpetrati durante tutta la sua gestione.
Ci teniamo Borriello ed il suo stipendio (che lo pagamo noi?) e rimangono dubbi su un paio di ruoli carenti ai massimi livelli. Continua >>

Alla fine di un lungo periodo di progettualità ottusa, il quarto tentativo per mettere un allenatore normale sulla panca della AS ROMA 1927 non pare destinato al fallimento come i tristi precedenti.

Rudi Garcia non è Mourinho, non è Guardiola, non è Ancelotti. Sembra, e speriamo lo sia, un tecnico dal gioco chiaro e dagli schemi semplici, legato alla velocità della trama, ma anche alla estemporaneità del lancione. Continua >>