lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


..che poi era fiato alle trombe, ma il giocare con le parole, voltarle, storcerle, creare nonsense ci dà lo stesso piacere che si legge negli occhi di Jeremy Menez quando punta l’avversario.
In quel momento non c’è patria, Roma, maglia, risultato o qualunque altro pensiero, che lo possa distogliere dal motivo per cui lui è venuto al mondo: girare intorno all’avversario e saltarlo come un birillo; talvolta per Continua >>

Il buttare partite da portare a casa senza particolari affanni, il riesumare vecchie glorie che proprio contro la Roma danno l’ultimo colpo di coda, il preparare invasioni trionfali e ritorni mesti, fanno parte del DNA della nostra squadra e non sarà facile affrancarcisi nel tempo. Continua >>

…e quanno a grilli …
che è un modo di dire dell’Urbe per indicare una sregolatezza nelle cose della vita: un giorno tanto, un giorno niente, un pranzo t’abbuffi, due li salti, e così via.
E’ un modo di dire talmente romano che si era permeato anche nella squadra: una volta ne fai 7 nartra ne prendi 7, spacchi la fiorentina, la fiorentina te spacca, crei cento occasioni gol, ne subisci cento. Spettacolo assicurato per carità, ma non sempre a nostro uso e consumo. Continua >>

L’Europa ancora una volta ci fa masticare amaro. Eppure il gol di Riise ci aveva illuso, aveva rimesso le cose al loro posto. Invece veniamo eliminati quando il cammino poteva essere anche agevole, poteva riservarci sorprese positive, poteva regalarci qualche big match che non fa mai male alla storia di un club. Uscire con le squadre più deboli sulla carta ci può stare, ma non nel modo in cui lo ha fatto la Roma. Tra andata e ritorno è bastato un quarto d’ora di follia e tutti a casa. Continua >>