Rudi Garcia ci e’ sembrato da subito un’ottima persona, buon allenatore e quel tanto aziendalista che basta per far funzionare una squadra di pallone in sinergia con la societa’.

E’ venuto alla Roma nel drammatico e per certi versi patetico post 26 maggio 2013, ponendosi in maniera energica anche nei confronti dei più accesi contestatori tra noi tifosi, pur di tentare di restituire certezze ad un gruppo di giocatori confusi e arrendevoli.

C’è riuscito in maniera mirabile ed in tempi incredibilmente veloci, grazie all’apporto di giocatori forniti di palle quali Benatia e Strootman. Continua >>

Nella vita, come nel lavoro e cosi’ nello sport, quello che conta sono i risultati.

Siano una bella famiglia unita, un lavoro apprezzato e gratificante, titoli e coppe nell’ultima fattispecie.

Noi, a Roma e con la Roma, di titoli e coppe ne avemo vinti poco e niente e manco se ne semo fatti una malattia, era ed è la dimensione nostra. L’abbiamo accettata e metabolizzata da sempre.

Ora succede che con l’avvento di una nuova proprietà ( americana per giunta ) IN QUASI 4 ANNI DI ESERCIZIO, si siano vissuti momenti di profondo sconforto e alcuni mesi di grande euforia, grazie alla scelta di un allenatore e di alcuni giocatori davvero vincenti.  Continua >>

Parafrasando il celebre romanzo di Houellebecq, la situazione attuale del tifoso giallorosso ricorda un po’
quella di chi avendo perso le certezze della fede, cerca di adattarsi al vento del nuovo che avanza.

Solo che sto Nuovo è roba vecchia, il ritorno al passato recente di una Roma rannicchiata sulla propria triste mediocrità.

Vorrei essere chiaro e piantare dei paletti precisi, o almeno provarci. Continua >>