giovedì, Novembre 07, 2024 Anno XXI


Fosse la partita della vita, quella disperazione o quella della quasi tranquillità, state pure comodi… la perdemo.

Una volta perché vai da presuntuoso, dando per scontata la tua superiorità (vedi Torino con la Juventus e Vesuviani in coppa), altre come questa perché te la giochi BENE, con i tuoi mezzi un po’ sgangherati, e la perdi per mancanza di capoccia e cattiveria sotto porta.

Tutti film già visti negli anni e in tante ROMA più forti e sopratutto meno forti di questa, amen… ora ogni partita è una guerra.

Se perdiamo un secondo posto FONDAMENTALE, sarà una iattura per il futuro economico e tecnico della ROMA, che sia chiaro nelle teste di chi va in campo. QUELLE DI CHI RESTERA’ E QUELLE DI CHI SE NE ANDRA’. Continua >>

Il fine settimana trascorso sancisce la fine di ogni residuo sogno scudetto, ma allo stesso tempo attribuisce grande valore al punto colto con l’Inter, grazie a Pepe Reina, portièr tuittante, ma poco parante.

SI VA A NAPOLI CON DUE RISULTATI E MEZZO BONI, PER VINCERE, MA CON GRANDE ATTENZIONE AL FORMIDABILE ATTACCO VESUVIANO.

Il campo ha parlato, le tv hanno ripreso. Per esempio il pugnetto di DDR a Icardi. Senza entrare nel merito della gravità del gesto (che pure esiste, ma che accade in decine e decine di partite), vogliamo solamente rivolgere un accorato appello a Daniele: Continua >>

Pare di capire che la doppia chiusura delle nostre curve, sia la migliore punizione contro l’ignobile campagna razzista e territorialmente  discriminatoria messa in atto dalle squadracce romane e romaniste.

Peccato che abbiamo soppresso ministra e ministero dell’integrazione, altrimenti saremmo andarti a fare pernacchie al domicilio preposto.

Noi, vorremmo dare un piccolo contributo, pubblicando un profondo atto di amore che un padre avvelenato e rabbioso, ma pieno di amore autentico, scrive in memoria del proprio figlio, strappato a questa vita da un destino infame. Continua >>

La voglia di stadio della nuova proprietà della Roma e dei suoi tifosi pare sia inversamente proporzionale alle attività di repressione e limitazione della possibilità che questo luogo resti non un porto franco governato da non regole, ma che diventi un freddo teatro asettico e glaciale.

L’infinita e grottesca querelle sul famigerato coro dedicato al Vesuvio altro non e’ che un ridicolo pretesto per anestetizzare ancora di più (se possibile) una categoria già sottoposta a tessera del tifoso, faxatura di ogni singolo e goliardico striscione, daspo a ripetizione per fumoni o altre attività di natura assolutamente innocua. Continua >>